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L'ordinanza 607/14 del Consiglio di Stato

Consiglio di StatoFebbraio 2014

E' stata data evidenza, in questi giorni, alla notizia relativa all'accoglimento da parte del Consiglio di Stato (ord.  n. 607/14 dell'11/02/2014) del ricorso promosso dall'OUA (Organismo Unitario Avvocatura Italiana) contro il provvedimento con cui il TAR Lazio, il 10 dicembre scorso, aveva respinto la richiesta di sospensiva del d.m. 180/2010 proposta dall'OUA subito dopo l'entrata in vigore, a finire della scorsa estate, delle nuove disposizioni sulla mediazione introdotte dal decreto del Fare.

 

Per quanto evidente ad una semplice lettura dell'ordinanza in questione, è doveroso precisare che il Consiglio di Stato ha bensì accolto il ricorso in appello promosso dall'OUA ma non ha affatto concesso o avallato la richiesta, dallo stesso sostenuta, di sospensiva cautelare del dm 180/2010. Il provvedimento del Consiglio di Stato, si evidenzia, ha unicamente disposto che "considerato che le questioni sottoposte appaiono meritevoli di un vaglio nel merito, dovendosi in tali limiti accogliere l'appello" l'ordinanza venga trasmessa al Tar "per la sollecita fissazione dell'udienza di merito ai sensi dell'art. 55, comma 10, cod. proc. amm."

La precisazione è quanto mai necessaria considerato che in alcuni articoli apparsi sui quotidiani e sul web si è lasciato intendere che il provvedimento del Consiglio abbia in qualche modo determinato la sospensione dell'applicazione del dm 180/2010: nessuna sospensiva è stata disposta e la disciplina in questione è pienamente operativa (compresa la condizione di procedibilità della mediazione).

Per un ulteriore utile approfondimento si suggerisce la lettura dell'articolo dell'avv. Fabio Valerini, sintentico ed esauriente, pubblicato sul quotidiano di informazione giuridica "Diritto e Giustizia".

 

Redazione: dott.ssa Giulia Poli, Responsabile Formazione-Comunicazione Curia Mercatorum